La Consap e il Welfare

Lo “Stato sociale” non ce la fa più, da solo, a garantire il welfare dei cittadini.
E’ dunque necessario un welfare più articolato, sulla base di nuovi bisogni dei cittadini. In cui anche la Consap, Concessionaria servizi assicurativi pubblici spa, dovrà riorganizzarsi, cambiare prospettive e contenuti. E' l'analisi che Giuseppe De Rita, presidente del Censis, ha tracciato, in una ricerca dello stesso istituto, sull'attività della Consap presentatata in occasione del convegno “Le assicurazioni per il bene comune. Vent'anni di Consap al servizio dei cittadini”.

«Sta cambiando tutta la copertura dei bisogni sociali: fino a 15-20 anni fa – ha spiega De Rita a Labitalia – eravamo convinti che sarebbe stato sempre lo Stato a coprire i bisogni sociali, tant’è vero che lo chiamavamo welfare state, stato di benessere. Oggi inveceabbiamo un welfare molto articolato, dove l'intervento di Consap è un intervento specifico, perché è ancora dello Stato, e di copertura di bisogni che altri non coprono. E' un'azione singola, specifica, settorializzata».

Il ruolo della Consap può essere, quindi, per De Rita, centrale in un mondo del welfare che sta evolvendo velocemente verso nuove strade. «Negli ultimi 20 anni è cambiato tutto, lo Stato si è ritratto, ha meno soldi. Ed è aumentata la spesa privata, sia quella farmaceutica sia quella scolastico-formativa, si è accresciuta la responsabilità dei privati nelle associazioni categoriali». Per il futuro della Consap, secondo De Rita, c’è «una serie di questioni di riorganizzazione da affrontare, visto che sono quasi venti i fondi che lo Stato gli ha attribuito (il più importante è il Fondo vittime della strada)».

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